Equity

16:27


Equity (Meera Menon, 2016) • VOTO 2

Una consulente finanziaria tutta soldi e carriera deve curare il lancio in borsa di un social network, si scontrerà però con lo sciacallaggio tipico del mondo si Wall Street.

Naomi Bishop (Anna Gunn) è un donna che nella sua vita ha puntato tutto sui soldi: lavora per la più grande banca d’affari americana e non ha vita privata al di fuori del lavoro. Si frequenta con Michael Connor, scuola del trading e collega in banca. Chiaramente i due non potrebbero parlare di lavoro, ma pare evidente fin da subito che l’interesse di Michael per Naomi sia tutt’altro che amoroso.
Con l’incarico del lancio a Wall Street di Cachet, un social network che fa della sicurezza un vanto, si scatena il più classico degli schemi di insider trading con intrecci stile Beautiful.
(SPOILER)
Il finale è banale e senza significato, quindi se dopo mezz’ora vi siete rotti, spegnete pure. 
L’assistente di Naomi si fa corrompere e sputtana il lancio, ma viene promossa, Naomi licenziata e Michael sempre più ricco.
(FINE SPOILER)

nel trailer appare il commento di Guy Lodge su Variety: “Meet the she-wolves of Wall Street”, ma se leggiamo la sua recensione conviene con noi sul fatto che il film si di basso livello e sopravvalutato solamente per la tematica. Il femminismo si mischia al capitalismo e scopriamo che le donne sono altrettanto corrotte e assetate di soldi che i loro colleghi uomini.
Con una qualità dell’immagine stile serie tv di basso livello (tipo NCIS per intenderci), dialoghi che alternano tecnicismi incomprensibili all’uomo della strada a battute scontate e un piattume generale nello sviluppo della storia, è abbastanza facile addormentarsi già dopo la prima mezz’ora. 


Sconsigliato e sopravvalutato dalla critica.

0 commenti

Lascia un commento