Escobar: Paradise Lost

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Escobar: Paradise Lost

Escobar: Paradise Lost (2014) • VOTO: 3

A differenza di ciò che dice il titolo, questo film con Escobar ha poco a che vedere. Si tratta della storia inventata di un giovane canadese che si trasferisce in Colombia e si sposa la nipote di Pablo Escobar, con tutti i contrasti e le ansie che possono seguire tale scelta. Secondo i critici più accaniti le poche scene che raccontano la storia del narcotrafficante colombiano sono addirittura poco fedeli alla realtà, quindi sconsiglio vivamente la visione agli appassionati della serie Narcos prodotta da Netflix.

La prima parte del film è poco emozionante e scontata… è chiaro che un giovanotto canadese che va in messico per fare surf abbia qualche dubbio sulla reputazione di Escobar, no? Soprattutto se ci si trova immischiato nel momento di massima fama, quando si sta candidando per le elezioni. I due protagonisti recitano veramente male, bisogna ammetterlo. 
Nella seconda parte c’è un po’ più di azione e sicuramente di violenza, il che non può che far piacere, data la scarsezza di contenuti.
(SPOILER) 
Il ragazzo in preda al virus dell’americanata riesce addirittura a sfuggire più volte ai sicari più sanguinarie fedi di Escobar, fino a ucciderli tutti. Manco John Rambo.
(FINE SPOILER)

Come già detto i contenuti non ci sono, la storia d’amore è banale e anche l’unico attore degno di questo nome, Benicio del Toro (a volte truccato come Saddam Hussein), non può essere il motivo per vedere il film. 

Infine rivolgo un appello ai registi che vogliono raccontare storie di personaggi famosi latinoamericani: non esiste solo Benicio Del Toro! Utilizzate anche altri attori!


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