Paterson (Jim Jarmusch, 2016) • Voto 7

La settimana di Paterson, un autista di bus fidanzato con una hippie del XX secolo.

Paterson (Adam Driver) è di Paterson e vive a Paterson con la propria fidanzata (Golshifteh Farahani). Paterson fa l’autista di autobus e nel tempo libero scrive poemi su un quadernino. Le giornate sono tutte simili, le uniche variabili sono i suoi scritti e i sogni della propria fidanzata.

Jarmusch ci coinvolge in una storia d’amore esistenzialista, in cui si coglie nei dettagli la bellezza del vivere. Le sfide che la vita ci pone davanti quotidianamente sono l’essenza stessa della vita. La poesia è grande protagonista del film, senza mai essere scontata o smielata, ma romanticamente semplice e quotidiana.

Un film che ci può alleggerire la giornata, ma che allo stesso tempo ci fa pensare.

"Una pagina bianca contiene molte possibilità"

Silence (Martin Scorsese, 2016) • Voto 4

Due giovani missionari si rifiutano di credere che il loro maestro si sia convertito alla cultura giapponese e decidono di partire per cercarlo.

Nel XVII secolo in Giappone i cristiani, ed in particolar modo i missionari, sono perseguitati e torturati dall’esercito dell’Imperatore. 

Padre Rodrigues (Andrew Garfield) e Padre Garupe (Adam Driver), due giovanissimi preti, decidono di partire per la terra del sole nascente per ritrovare il loro maestro, Padre Ferreira (Liam Neeson), che sembra abbia ceduto alla volontà giapponese e abbandonato la fede cristiana.

Nel viaggio i due gesuiti dovranno nascondersi e si troveranno a che fare con una popolazione locale fortemente cristiana, quasi integralista. Una volta presi dall’esercito, le torture saranno durissime e mirate a far convertire o cedere alla morte.

Quando i grandi registi affrontano un tema come la religione cadono spesso in film luuuunghi e ripetitivi, come se questa fosse l’unica strada per raccontare il tormento della religione. Silence, con i suoi 161 minuti, non si distacca da questa tradizione, ma la durata non fa altro che penalizzare la pellicola, sia per la “pesantezza” e sonnolenza, che per il fatto che bisogna dedicargli quai 3 ore!

La storia ci rappresenta un cristianesimo colonizzatore ed estremista, totalmente rifiutato e perseguitato dalle istituzioni locali. Quello stesso cristianesimo che in altre realtà coloniali più affermate ha funzionato da apripista proprio per imporre la supremazia europea. Andrew Garfield non ha decisamente la faccia da missionario e lo ritengo spesso poco coinvolgente nella sua interpretazione.

Film per insonni.

The girl with all the gifts (Colm McCarthy, 2016) • Voto 7

In un mondo dominato dagli zombie, solo la seconda generazione ha in se il vaccino che può salvare l’umanità.

La storia possiamo facilmente immaginarla: una malattia – un fungo – affligge l’umanità e la trasforma in una massa di zombie affamati di sangue. In una base dell’esercito inglese si cerca una cura, ma improvvisamente le recensioni cedono ed inizia la fuga.

Tratto dall’omonimo romanzo best-seller, questo film tratta una tematica che appassiona l’umanità da tempo: e se si spargesse una malattia incurabile? Tecnicamente ben fatto e con una trama e un finale per niente scontati - cosa difficile perché di film sugli zombie si potrebbero riempire interi scaffali - questa pellicola è consigliata chiaramente agli appassionati del genere.

L’idea che forse dovremmo essere noi a tentar di convivere con la “nuova popolazione” e non ucciderli tutti, come normalmente ci suggeriscono queste storie, apre le porte a discorsi più ampi su cosa sia giusto e cosa sbagliato, sul bene e il male e sull’integrazione in generale, ma che vi lascio fare dopo aver visto anche voi il film.

Moonlight (Barry Jenkins, 2016) • Voto 9

È il racconto della vita di un ragazzo nero, che crescendo scoprirà di essere gay, e che nasce in uno dei peggiori sobborghi di Miami.

Chiron (Alex R. Hibbert) è un bimbo che parla poco e vive a Liberty City, uno dei peggiori sobborghi di Miami. La mamma (Naomie Harris) si prostituisce in casa e fa uso delle più svariate droghe. Il piccolo Chiron incontra casualmente il capo spacciatore della zona (Mahershala Ali) e rimane affascinato dai suoi modi dolci e affabili. È così che il bimbo si fa quasi adottare da Juan e Paula.

Crescendo i problemi con la mamma si vanno acuendo e le sue tendenze omosessuali non lo aiutano certo ad integrarsi a scuola. Così passa la vita di Chiron (Ashton Sanders), con una rabbia interiore sempre più forte e quando finalmente si sfoga, le conseguenze lo segneranno per sempre.

Moonlight non è nulla di più che vita vera. Con i tempi della vita vera, i silenzi, le difficoltà e le passioni della vita vera. È un film riflessivo che ci pone davanti agli occhi cosa significhi nascere povero, nero e omosessuale nel paese del sogno americano. Tecnicamente essenziale – telecamera a spalla e via – è la recitazione che la fa da padrona. I tre Oscar 2017 sono sicuramente meritati, alla faccia del pallosissimo e sopravvalutato La La Land.

Da vedere se non avete sonno ;)

Lion (Garth Davis, 2016) • Voto 8

Un bambino si ritrova per sbaglio su un treno in India, perdendo così famiglia e casa. 25 anni dopo, adottato da una coppia di australiani, decide di mettersi in cerca delle proprie origini.

Saroo a 3 anni si perde in una stazione ferroviaria di uno sperduto villaggio indiano e si ritrova a Calcutta. Il bimbo si ricorda solo il nome della mamma e dei fratelli e il nome storpiato del proprio villaggio, è così che finisce in orfanotrofio ed infine viene adottato da una coppia australiana.

25 anni dopo Saroo è diventato quel gran fico di Dev Patel, ha studiato, è fidanzato e non gli manca niente. E invece no! La vista di un dolcetto fritto indiano gli fa tornare in mente la sua infanzia. È l’inizio della paranoia. Sarà decide di dedicare tutto se stesso alla ricerca della famiglia che sicuramente lo sta ancora aspettando disperatamente.

Una bellissima storia vera, corredata delle immagini originali dell’incontro con la madre naturale di Saroo. Dev Patel è cresciuto rispetto a The Millionaire, non solo di età, ma anche di livello recitativo. In questo film, che ha ricevuto 6 nominations agli Oscar, spicca sicuramente anche la prova del giovane Saroo, interpretato da Sunny Pawar. Un’India rurale inedita ci appare attraverso i fantastici paesaggi e la vita del piccolo protagonista.

Un film decisamente da vedere!